Chi ne possiede una lo sa bene: la barca richiede una pulizia e una manutenzione costanti, anche se le emozioni regalate da una splendida gita in mare ripagano di tutte le fatiche!
Gli interventi per garantire l’igiene e la funzionalità dell’imbarcazione sono tanti: alcuni sono più impegnativi, e vanno svolti saltuariamente, mentre altri necessitano di una maggiore frequenza. Se hai buona manualità e sai come operare, puoi occuparti autonomamente anche dei lavori più gravosi, come la manutenzione della carena, a patto che tu disponga dell’attrezzatura giusta. A questo proposito, tra gli strumenti indispensabili per lavare la barca in modo rapido e accurato, rientra anche l’idropulitrice: scopriamo come utilizzarla e che modelli scegliere!
Idropulitrice per lavare la barca: perché usarla e quali modelli adoperare?
L’idropulitrice può essere utile, in particolare, per lavare lo scafo della barca e la coperta. Si tratta di una soluzione molto efficace, perché questa macchina emette un getto d’acqua ad alta pressione che consente di spazzare via facilmente anche lo sporco più ostinato, come quello che si trova sulla carena, per esempio, ovvero la parte di scafo immersa in acqua.
In commercio esistono diversi modelli di idropulitrice e non tutti garantiscono le stesse performance. Per la cura dell’imbarcazione, noi di AR Blue Clean ti consigliamo un modello semiprofessionale come le Twin Flow, che permette di potenziare del 50% le prestazioni pulenti e di lavare agevolmente anche superfici estese in altezza; oppure le DSS Series, anch’esse altamente valide in caso di incrostazioni difficili da rimuovere.
In entrambi i casi, si tratta di macchine che possono modulare la potenza erogata, al fine di agire in modo più soft sui materiali delicati e in modo più deciso su quelli maggiormente resistenti. Entrambe, inoltre, sono provviste di carrello con ruote, fondamentale per spostarsi intorno alla barca senza difficoltà.
La pulizia della coperta
Come anticipato, l’idropulitrice può essere adoperata per facilitare la pulizia delle superfici in vetroresina presenti in coperta.
La coperta, in genere, è la parte dell’imbarcazione a cui si dedica più attenzione al rientro da un’uscita in mare, al fine di rimuovere lo sporco e la salsedine accumulati. Per lavarla in modo approfondito, ad esempio prima del rimessaggio invernale, possiamo sfruttare l’idropulitrice che, abbinata a un detergente specifico per barche e a un accessorio come la spazzola rotante, consente di eliminare lo sporco annidato negli angoli più difficili, richiedendo meno tempo e fatica rispetto all’uso di un comune spazzolone.
Prima del lavaggio, però, è bene aspirare le superfici per liberarsi della sporcizia grossolana, utilizzando un bidone aspiratutto. A questo proposito, AR Blue Clean offre una vasta gamma di aspiratori multiuso capaci di aspirare senza problemi detriti come sassolini, terriccio, residui di cibo, ecc., nonché lo sporco liquido: una soluzione molto utile, quindi, per uno spazio che tende a sporcarsi facilmente come un’imbarcazione.
Nel caso di macchie e incrostazioni ostinate, inoltre, puoi fare affidamento su specifiche soluzioni presenti in commercio, senza dimenticare che, periodicamente, può essere necessario effettuare anche l’inceratura della vetroresina con prodotti mirati.
Per quanto riguarda la cura e la manutenzione del teak, invece, si consiglia di usare strumenti e detergenti adatti alla delicatezza di questo materiale.
La pulizia dello scafo
La pulizia approfondita dello scafo viene solitamente effettuata prima del rimessaggio invernale. Molti diportisti, infatti, tirano a secco l’imbarcazione alla fine dell’estate, per poi riportarla in acqua con il ritorno della bella stagione.
In questa fase, avere a disposizione una buona idropulitrice è essenziale se si vuole svolgere il lavoro in autonomia. Lavare lo scafo della barca, infatti, significa soprattutto occuparsi della carena, detta anche “opera viva”. Si tratta di un’operazione impegnativa perché la sua superficie, essendo costantemente immersa, con il tempo si riempie di incrostazioni dovute alla colonizzazione da parte di organismi acquatici: per questo serve uno strumento come l’idropulitrice che, grazie alla sua potenza e a un detergente specifico per barche, permetta di pulirla in modo accurato. In particolare, per un risultato ancor più efficace, possiamo adoperare la testina rotante, ugello perfetto per eliminare lo sporco più difficile (le operazioni descritte, specifichiamo, vanno svolte con la barca a secco).
In genere, durante questi passaggi – che vanno svolti mantenendo sempre la giusta distanza dall’imbarcazione – viene anche rimosso ciò che resta della vernice antivegetativa, che ha lo scopo di inibire la formazione delle incrostazioni e che va riapplicata in primavera, prima di rimettere l’imbarcazione in acqua.
L’idropulitrice può aiutarci a pulire a fondo anche la cosiddetta “opera morta”, ovvero la parte dello scafo che resta fuori dall’acqua. Sebbene sia meno impegnativa rispetto alla carena, anche questa sezione va rimessa a nuovo, e possiamo farlo usando le già citate Twin Flow di AR Blue Clean, in quanto consentono di lavare facilmente superfici estese in altezza, e la Spazzola rotante, che potenzia l’efficacia pulente.
Dopo questo lavaggio approfondito, in primavera basterà lucidare leggermente la carena e applicare la vernice antivegetativa, indispensabile per evitare che gli organismi marini si attacchino alla sua superficie, per ricominciare a godere di splendide giornate in mezzo al mare.
Ricordiamo che prima di procedere con il lavaggio di un mezzo o di un veicolo a casa propria è importante informarsi e assicurarsi di rispettare le norme vigenti in materia di inquinamento e di deflusso delle acque utilizzate per questa operazione, e di consumo dell’acqua potabile.
E qualora, al ritorno da una bella gita, avessi voglia di dedicarti ad altre pulizie, sappi che l’idropulitrice è perfetta anche per far risplendere la bicicletta e l’automobile: non c’è limite alla forza dell’alta pressione!