Avere un bel prato verde in giardino è una grande soddisfazione. Questo spazio, però, necessita di attenzioni costanti se vogliamo che sia sempre rigoglioso e curato, sia durante le stagioni calde sia nei mesi freddi. Proprio per questo, chi non ha la possibilità di dedicare tempo ed energie alla sua manutenzione spesso opta per soluzioni artificiali: la pulizia dell’erba sintetica, infatti, è indubbiamente meno gravosa. Tuttavia, concorderai sul fatto che il prato vero regala emozioni ineguagliabili: pensiamo al profumo di erba appena tagliata o alla sensazione di camminare scalzi su un soffice manto verde. Per questo, se sei alla ricerca di consigli per la cura del prato, dalla primavera all’inverno, in questo articolo troverai tanti suggerimenti utili per ogni stagione.
Cura del prato: quali strumenti servono?
Per prendersi cura del prato, ti serviranno degli utensili e dei prodotti adeguati. Scopriamone alcuni:
- tagliaerba, necessario per tagliare il prato con regolarità;
- tagliabordi, perfetto per rifinire i bordi del prato;
- rastrello, indispensabile per raccogliere le foglie che si accumulano e per rimuovere l’erba tagliata;
- strumenti per l’arieggiatura, pratica che consente di eliminare il feltro, uno strato di foglie, radici e steli morti che tende a formarsi alla base del prato;
- concime, fondamentale per avere un tappeto erboso sano e robusto;
- semente, essenziali per la risemina;
- impianto di irrigazione.
A proposito di irrigazione, sapevi che puoi recuperare l’acqua piovana per innaffiare il prato? L’acqua di pioggia, infatti, rappresenta l’opzione migliore per irrigare, senza contare che permette di risparmiare sul consumo idrico. Per sfruttare questa modalità, è sufficiente dotarsi di un sistema di raccolta dell’acqua piovana e di una pompa autoadescante, indispensabile per prelevare l’acqua dal serbatoio di raccolta e portarla all’impianto di irrigazione. Prova a dare un’occhiata alle pompe autoadescanti AR Blue Clean per trovare il modello che fa al caso tuo!
Come curare il prato in primavera
La cura del prato in primavera prevede delle operazioni differenti a seconda delle condizioni in cui si trova. Il manto erboso, infatti, potrebbe uscire particolarmente “provato” dal periodo invernale e presentare zone gialle o diradate, oppure trovarsi ancora in buono stato. Una regola che vale sempre è quella di intervenire quando il freddo è davvero finito e le temperature del terreno si aggirano intorno ai 10-12 gradi.
Premesso che bisogna valutare caso per caso gli interventi da mettere in atto (eventualmente chiedendo consiglio a giardinieri gli esperti), vediamo alcuni lavori che può essere necessario svolgere.
Pulizia del prato e rimozione del feltro
Il primo step della cura del prato in primavera è la rimozione di foglie morte e altri materiali organici che si sono accumulati. Questo lavoro può essere svolto con un rastrello oppure con un soffiatore: gli aspiratori AR Blue Clean, ad esempio, sono tutti dotati di funzione soffiante che consente di accumulare foglie e detriti in un unico punto, da cui raccoglierli più facilmente.
Dopodiché, è necessario verificare che non ci sia feltro alla base del prato. Se presente va rimosso, perché questo strato di foglie e altri residui vegetali riduce la circolazione di acqua e aria, creando un ambiente ideale per la proliferazione di insetti e batteri. Dopo aver tagliato l’erba, quindi, procederemo con l’arieggiatura, l’operazione che permette di asportare il feltro.
La risemina del prato e la concimazione
Se il prato esce dalla stagione invernale piuttosto diradato, sarà necessario intervenire con una risemina per rinfoltirlo. Seguirà quindi una concimazione di copertura, che serve per sostenere lo sviluppo del prato nuovo, inoltre, il terreno dovrà essere mantenuto umido fino alla germinazione delle sementi (quindi circa 5-10 giorni). Dopo alcune settimane dalla semina, invece, si procederà con una concimazione di supporto.
Quando irrigare e tagliare il prato in primavera
Per quanto riguarda i tagli, la regola generale è quella di non far superare agli steli l’altezza di 8/9 centimetri e di non tagliare più del 30% della loro lunghezza. Nei periodi primaverili, la frequenza di taglio è piuttosto ricorrente e può avvenire anche una volta o due a settimana. Ti consigliamo di intervenire solo quando l’erba è asciutta e nelle ore più fresche della giornata.
E l’innaffiatura? Questa andrebbe svolta la mattina presto e, per valutare correttamente quantità e frequenza dell’apporto idrico, bisogna considerare una serie di fattori come il clima, il tipo di terreno e la tipologia di prato.
Come prendersi cura del prato in estate
A causa del calore e dei raggi solari, durante l’estate il prato è messo a dura prova. Per far sì che le condizioni climatiche di questa stagione non lo danneggino, è quindi importante conoscere i principali errori da evitare.
Come tagliare il prato?
Durante l’estate, è bene non tagliare il prato troppo basso ed elevare l’altezza dello sfalcio di circa 1 o 2 centimetri rispetto all’altezza adottata in primavera e in autunno: in questo modo, il terreno si surriscalda di meno e si riduce l’evaporazione di acqua. I tagli dovrebbero avvenire a intervalli di 10-20 giorni.
Quando innaffiare?
Anche se può apparire controintuitivo, il prato non va irrigato quotidianamente. L’ideale, infatti, è fare delle pause di 3-5 giorni tra un’irrigazione e l’altra: questo favorisce la crescita delle radici ed evita lo sviluppo di patologie fungine che possono crearsi quando il terreno resta umido troppo tempo. Quando innaffieremo, ovviamente, dovremo fornire più acqua rispetto a quella che avremmo usato irrigando ogni giorno (la quantità precisa, tuttavia, dipende sempre da una serie di fattori come il terreno, il clima, la tipologia di prato).
Il momento migliore resta la mattina presto, subito dopo l’alba: meglio evitare la sera, perché il terreno non si asciugherebbe in fretta e ciò aumenterebbe il rischio di malattie fungine, così come le ore più calde, che potrebbero provocare al prato uno shock termico.
L’importanza di concimare
La cura del prato in estate passa anche attraverso una corretta concimazione. L’ideale è utilizzare un concime ricco di potassio, da usare prima che arrivi il caldo intenso, perché aiuta il manto erboso a combattere lo stress termico.
Curare il prato in autunno
L’autunno è un periodo di transizione, un po’ come la primavera: il prato esce da una stagione che lo ha messo a dura prova, in questo caso l’estate, e si appresta ad affrontare l’inverno. La manutenzione autunnale, che di solito avviene nei mesi di settembre e ottobre, serve infatti a rimettere in sesto il tappeto erboso dopo il caldo estivo e a prepararlo per la stagione fredda.
Così come in primavera, i lavori da svolgere dipenderanno dallo stato in cui si trova il prato: potrebbe essere in buone condizioni oppure apparire ingiallito, stressato e diradato. Vediamo come possiamo procedere se risulta sfoltito e malmesso.
Taglio del prato e arieggiatura
Dopo aver pulito il prato da eventuali foglie, rametti e detriti, possiamo passare al taglio dell’erba. Quest’ultima dovrà essere tagliata molto bassa, portandola a un livello di circa 3 centimetri (se gli steli sono molto alti, conviene fare due tagli a distanza di una settimana l’uno dall’altro per non causare stress al prato) e arieggiare per rimuovere il feltro. Gli scarti derivanti dall’arieggiatura li elimineremo con un rastrello.
La risemina
Se il prato presenta delle zone diradate dopo l’estate, dobbiamo procedere con una risemina. Ricorda che i semi vanno distribuiti in modo uniforme, per cui ti consigliamo di usare una buona seminatrice. Bisognerà anche utilizzare del concime specifico ricco di fosforo per favorire la germinazione, e far sì che il terreno resti costantemente umido per circa 15 giorni in modo che le sostanze nutritive possano propagarsi bene nel terreno sottostante.
Successivamente, irrigheremo secondo necessità, sempre di mattina presto. Dopo circa 3 o 4 settimane dalla semina, possiamo effettuare una concimazione di supporto. In particolare, prima dell’inverno, è importante usare del concime ricco di potassio, in quanto aiuta il prato a sopportare meglio gli stress termici.
Ricorda inoltre che l’ultimo sfalcio prima dell’inverno dovrebbe alzare il taglio di circa 1 o 2 centimetri rispetto all’autunno e alla primavera.
Prendersi cura del prato in inverno
Il modo in cui il prato affronterà la stagione fredda dipende, in gran parte, da come lo abbiamo preparato in autunno. Tenendo conto che durante l’inverno l’attività vegetativa rallenta e che il prato è esposto a importanti stress termici, vediamo quali accorgimenti adottare per far sì che il manto erboso rimanga robusto e in salute.
Pulire il prato per garantire un adeguato apporto di luce
Mantenere il prato pulito, rastrellandolo con regolarità per rimuovere l’accumulo di foglie, è importantissimo: in questo modo eviteremo che il fogliame riduca l’apporto di luce e che diminuisca gli scambi gassosi (l’opzione alternativa, come dicevamo, è usare un comodo soffiatore). È anche consigliabile ridurre le zone d’ombra potando, se possibile, le piante che impediscono ai raggi del sole di illuminare al meglio il prato.
Il prato va tagliato in inverno?
In inverno, l’erba va tagliata se supera i 9 centimetri di altezza: l’importante è scegliere una giornata non troppo rigida e umida. Generalmente, inoltre, durante la stagione fredda non è necessario irrigare, perché le precipitazioni sono sufficienti a fornire al terreno l’apporto idrico adeguato.
Non calpestare l’erba quando è ghiacciata
Se il prato è coperto di brina o di neve non va calpestato: gli steli, infatti, potrebbero spezzarsi ed essere facilmente attaccabili dai funghi. Un’altra dritta: quando il prato è pieno di neve non dobbiamo toglierla, ma aspettare semplicemente che si sciolga da sola.
Il tuo prato ospita un laghetto? Oltre alla cura del giardino, allora, dovrai occuparti anche di questo: niente paura, puoi scoprire tutti gli step da seguire nel nostro articolo sulla manutenzione di un laghetto artificiale!